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16 novembre 2018

Il ladro - Ghiannis Ritsos

Renato Guttuso - La spiaggia olio su tela, 1956. Galleria nazionale di Parma.
Il ladro - Ghiannis Ritsos

Il ladro, - davvero, un ladro dappoco, pregiudicato; faceva
        la posta
a donne e uomini, vecchi e bambini, a foglie, finestre,
        lampadine,
a vecchie chitarre, macchine per cucire, rami secchi, a se
         stesso. Rubava sempre
un loro atteggiamento, una loro espressione, le cicche che
         gettavano per strada,
i loro vestiti quando si spogliavano nell’ora dell’amore, i
         loro pensieri,
le loro forme sconosciute, le loro e le tue, e ne faceva
grandi, strani mazzi di fiori o li piantava nei vasi. Adesso,
dal fioraio all’angolo, lo vedevamo dietro i vetri
aspergere con la pompa le grandi rose, le dalie, i garofani,
non li vendeva né li regalava; - un ladro singolare,
un principe decaduto dentro la sua serra. Solo il suo viso,
esangue, si distingueva ai gigli altissimi,
come un morto nel feretro di vetro. Tuttavia,
nel freddo inverno, questo fiorista coi suoi fiori
        invenduti
ci dava smpre l’impressione di jun’eterna primavera; anche
se in seguito apprendemmo
che tutti quei fiori erano di carta, colorati
con tinte rosse e gialle – ma soprattutto rosse – in
        sfumature varie.

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