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27 novembre 2018

Tre gesta - Vladimir Soloviev

Jules Joseph Lefebvre: L'ondina
Tre gesta - Vladimir Soloviev

Quando la docile pietra si scoprirà
dinanzi allo scalpello nella sua luminosa bellezza,
e la potente fiamma dell'ispirazione
avrà dato corpo e vita al tuo sogno,
giunto al limite sacro
non creder l'impresa compiuta:
dal corpo divino non attendere
amore, o Pigmalione.
L'amore abbisogna di una nuova vittoria.
Strapiomba lo scoglio sul baratro.
Te, Perseo, te, Alcide,
Andromeda chiama angosciata.
Verso l'abisso balza l'alato destriero,
s'erge e si abbassa lo scudo di specchio:
specchiatosi, il drago sprofonda
inghiottito nella voragine.

Ma risorgerà l'occulto nemico:
non dar fiato al corno di vittoria.
Ben presto, ben presto si muterà in banchetto
funebre il convito della felicità e dell'amore.
Si spengeranno i concenti di gioia;
saranno di nuovo e dolore e lacrime e tenebre...
Euridice, Euridice
non per il tuo amore fu salva.

Ma sorgi: non piegarti
con anima stanca dinanzi al fato:
inerme, indifeso,
sfida la morte a mortale tenzone.
E alla soglia crepuscolare,
nella folla dell'ombre piangenti,
ammaliati gli dèi
ti riconosceranno, Orfeo.
Le onde del canto trionfante
hanno scosso le volte dell'Ade,
e restituisce il Signore
della pallida morte Euridice.

1882 Mosca
Trad. di Leone Pacini Savoj

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