dipinto di Kenton Nelson
chi ti vuole – Amalia Guglielminetti
Come non so, ma quando più son piene
di grazia le mie ore e il cuor d'oblio,
di volerti, non so come, m'avviene.
T'aspetto, a un tratto, ed il tuo passo spio
con tremor d'ansia e con fervor di fede,
con la nuca già offerta al tuo desìo,
al bacio che si sente e non si vede,
l'insidïoso, quello che propaga
dalla nuca il sottil brivido al piede.
E m'avviene di volgermi con vaga
meraviglia e di chiedermi: – Non c'è?
E poi, mentre la prima ombra dilaga,
premere a forza i miei singhiozzi in me.
di grazia le mie ore e il cuor d'oblio,
di volerti, non so come, m'avviene.
T'aspetto, a un tratto, ed il tuo passo spio
con tremor d'ansia e con fervor di fede,
con la nuca già offerta al tuo desìo,
al bacio che si sente e non si vede,
l'insidïoso, quello che propaga
dalla nuca il sottil brivido al piede.
E m'avviene di volgermi con vaga
meraviglia e di chiedermi: – Non c'è?
E poi, mentre la prima ombra dilaga,
premere a forza i miei singhiozzi in me.
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