opera di Antonio Santin
Enigma – Edgar Allan Poe
“Di rado troviamo”, dice Salomone Allocco,
“una mezza idea nel più profondo sonetto.
Attraverso i suoi sottili espedienti scorgiamo
agevolmente, come in un berretto di Napoli –
ciarpame! robaccia! - come può portarlo una signora?
E più pesa, però, della vostra stoffa petrarchesca -
piumate assordita' che un lieve soffio disperde
e ammucchia in cartacce sol che l' esaminiate”.
E Salomome ha invero ragione.
I soliti versi tuchermaniani sono bubbole
notorie - effimere e così trasparenti –
ma questa mia, ora - potete esserne certa -
e' solida, nitida, immortale - e tutto questo
a causa dei cari nomi che vi sono celati.
“Di rado troviamo”, dice Salomone Allocco,
“una mezza idea nel più profondo sonetto.
Attraverso i suoi sottili espedienti scorgiamo
agevolmente, come in un berretto di Napoli –
ciarpame! robaccia! - come può portarlo una signora?
E più pesa, però, della vostra stoffa petrarchesca -
piumate assordita' che un lieve soffio disperde
e ammucchia in cartacce sol che l' esaminiate”.
E Salomome ha invero ragione.
I soliti versi tuchermaniani sono bubbole
notorie - effimere e così trasparenti –
ma questa mia, ora - potete esserne certa -
e' solida, nitida, immortale - e tutto questo
a causa dei cari nomi che vi sono celati.
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