dipinto di Aldo Balding
il male – Amalia Guglielminetti
S'appiatta, a guisa d'aspide che dorme,
dentro il più tortuoso penetrale
del cuore, questo immedicabil male,
lo soffoca talor, incubo enorme.
V'imprime gravi e oscure le sue orme,
sigle roventi del dolor vitale,
che il calmo orgoglio del voler non vale
a cancellar con le sue fredde norme.
Se lo lambisce con insidiosa
lingua, v'incita l'anelare muto
che invan dissimulato arde e non posa.
Ma, se lo morde, il cuor ch'è solo grida
ad invocar perdutamente aiuto,
perché il mal violento non lo uccida.
S'appiatta, a guisa d'aspide che dorme,
dentro il più tortuoso penetrale
del cuore, questo immedicabil male,
lo soffoca talor, incubo enorme.
V'imprime gravi e oscure le sue orme,
sigle roventi del dolor vitale,
che il calmo orgoglio del voler non vale
a cancellar con le sue fredde norme.
Se lo lambisce con insidiosa
lingua, v'incita l'anelare muto
che invan dissimulato arde e non posa.
Ma, se lo morde, il cuor ch'è solo grida
ad invocar perdutamente aiuto,
perché il mal violento non lo uccida.
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