Giovanni Boldini - Ritratto di signora
Lo spreco – Lino Curci Tu divisa da me, una e mortale,
sfuggi nel tempo al mio amore concreto.
La malattia disegna la sua trama,
e forse sarà quella
la malattia finale. Vedo il termine
di questa gara, prego
di poterti raggiungere
almeno per posare in te, nel grembo
che sognai come l'alvo della terra.
Non l'amore ti scava, ma un pensiero
nudo, di morte, in te si adagia. Penso
alla calda collana
delle tue braccia, al desiderio immobile
caduto nelle sue tempeste. E al modo
in cui mi accoglierai, portato a riva
come l'albero che il fiume mulina
sulla corrente.
Fuoco che perdemmo
di ore tortuose e vive, ascolta
il sangue che disegna il suo cammino
sempre più stento, sale fino a te
con oscura fatica. Ormai la vita
rabbrividisce tutta in questo spreco,
si inerpica testarda alla tua immagine.
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