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17 gennaio 2019

Crepa mattutina – Alvaro Mutis

Jean Béraud - Rue de Richelieu in the rain
Crepa mattutina – Alvaro Mutis

Scava la tua miseria,
sondala, scopri le sue caverne più nascoste.
Olia gli ingranaggi della tua miseria,
mettila sul tuo cammino, fatti strada al suo fianco
e bussa a ogni porta
con le cartilagini bianche della tua miseria.
Confrontala con quella di altre genti
e misura bene lo stupore delle differenze,
la singolare acutezza dei suoi bordi.
Riparati negli angoli lievi della tua miseria.
Tieni presente in ogni istante
che la sua materia è la tua materia,
l’unico porto di cui conosci ogni rada,
ogni boa, ogni segnale dalla terra tiepida
dove giungi a regnare come Crusoe
tra la moltitudine di ombre
che ti sfiorano e che urti
senza cogliere né il suo proposito né i costumi.
Coltiva la tua miseria,
rendila duratura,
nutriti della sua linfa,
avvolgiti nel manto tessuto coi suoi fili più segreti.
Impara a riconoscerla fra tutte,
non permettere che sia familiare agli altri
né prolungata abusivamente dai tuoi.
Sia per te come acqua battesimale
sgorgata dalle grandi fogne municipali,
come i rivoli che nascono nei mattatoi.
Si confonda con le tue viscere, la tua miseria;
contenga fin da ora i capitoli della tua morte,
gli elementi del tuo abbandono più certo.
Non lasciare mai da parte la tua miseria,
anche se riposassi ai suoi argini
come vicino al corpo bianco
da cui si è ritirato il desiderio.
Tieni sempre pronta la tua miseria
e non permettere che evada per distrazione o per inganno.
Impara a riconoscerla fin nei suoi segni più lievi:
l’accartocciarsi delle sottili foglie del carbonero,
l’aprirsi dei fiori al primo fresco della sera,
la solitudine di una gabbia da circo bloccata nel fango
del cammino, la fuliggine nei sobborghi,
la gavetta d’ottone che misura la minestra nelle caserme,
i vestiti disordinati dei ciechi,
le campanelle che disperdono il richiamo
sul retro seminato di eucalipti,
lo iodio delle navigazioni.
Non mescolare la tua miseria con le questioni di ogni giorno.
Impara a conservarla per le tue ore di svago
e intreccia con lei la vera,
la sola materia duratura
del tuo episodio sulla terra.

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