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2 gennaio 2019

da “Gabriella garofano e cannella – Jorge Amado

dipinto di Fabian Perez
da “Gabriella garofano e cannella – Jorge Amado
(…)
Nacib si faceva in quattro. Chico Moleza e Bico-Fino correvano da un tavolo all’altro servendo gli uni e gli altri, cercando di afferrare i particolari delle discussioni. Il negretto Tuisca aiutava, preoccupato di sapere chi avrebbe potuto ora pagargli il conto settimanale dei dolci forniti al dentista, nella cui casa, ogni pomeriggio, lasciava torte di miglio e di aipim e anche cuscus di manioca. Di tanto in tanto, guardando il bar superaffollato, con le paste e i salatini delle sorelle Dos Reis già esauriti, Nacib bestemmiava contro la vecchia Filomena.
Proprio in un giorno come quello, di così grandi avvenimenti, aveva dovuto abbandonarlo lasciandolo senza cuoca. Muovendosi da tavolo a tavolo, partecipando alle conversazioni, bevendo con gli amici, l’arabo Nacib, però, non poteva dedicarsi completamente al piacere dei commenti sul delitto, come avrebbe desiderato e certamente avrebbe fatto, se la preoccupazione della cuoca non lo avesse afflitto. Storie come quella, di amori proibiti e vendette mortali, con particolari così piccanti, calze nere, mio Dio!, non accadevano tutti i giorni.

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