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4 gennaio 2019

da “Gabriella garofano e cannella" – Jorge Amado

dipinto di Eric Bowman
da “Gabriella garofano e cannella" – Jorge Amado

Lo descrisse come se fosse davanti a giudice e giurati: di parola facile, curato nel vestire, e perché mai tanta eleganza in un paese dove i fazendeiros portavano pantaloni da cavallo e stivali? Non era di per sé prova di una decadenza dei costumi, responsabili della decadenza morale? Si era rivelato subito, appena giunto in città, eccezionale ballerino di tanghi argentini. Ah! questo club dove al sabato e alla domenica ragazzi, signorine e signore andavano a dimenarsi...
Questo Club Progresso che meglio sarebbe chiamare Club Sfregamento... Lì dentro pudore e decenza svanivano... Come un farfallone, Osmundo aveva fatto l‘amore, nei suoi otto mesi di Ilhéus, con mezza dozzina delle più belle ragazze nubili, volando da una all’altra, incostante e civettone. Ma le ragazze da sposare non lo interessavano, voleva una moglie altrui, per banchettare gratuitamente alla mensa che non gli apparteneva. Un brigante, uno dei tanti che cominciavano a farsi sempre più numerosi per le strade di Ilhéus. Sospirò, scosse più volte il capo, anticipando i ringraziamenti per gli applausi che nell’aula del tribunale non sarebbero mancati, nonostante le severe proibizioni del giudice.
Anche nel bar, però, gli applausi non mancarono:
- Ben detto... - appoggiò il fazendeiro Manuel das Onças.
- Non c’è dubbio, è così... - disse Ribeirinho. - Ottimo esempio, Jesuino ha agito come doveva agire.
- Non discuto questo, - disse il capitano, - ma la verità è che tu, dottor Mauricio, e molti altri, siete contro il progresso.

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