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9 gennaio 2019

da L’indovino – Pandelis Bukalas

                                   Giacomo Balla - La primavera, 1916 ca. Olio su tela, 32 x 26
da L’indovino – Pandelis Bukalas

I miti rivelano la verità. A Itaca viaggiò Omero, l’isola che si vantava e sosteneva di essere anch’essa la sua patria, che gli aveva offerto i primi canti quando le Muse lo benedissero togliendogli lo sguardo esteriore. E così avvertì l’indicibile dolore di essere esule dall’immagine del tuo desiderio e da ciò abbellì la tua prima età. Pensò di dirlo questo dolore, di placarlo in un canto. E come se la sua irraggiungibile Itaca raccontasse quando si rivoltò contro il suo nome e, pur non vedendo, vide molte città di uomini e mostri marini e naufragi e dèi adirati e mortali scavare il loro tempo e non trovare acqua, e infine congiunse con l’ardua memoria del suo orecchio il mondo degli uomini e degli dèi in esametri impeccabili, imperituri.


Traduzione di Massimo Cazzulo
Da “Poesia” n. 298, novembre 2014. Crocetti Editore

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