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27 febbraio 2019

da “Il racconto dell’ancella” – Margaret Atwood

Kazimir Severinovič Malevič - Paesaggio estivo
da “Il racconto dell’ancella” – Margaret Atwood

Una volta anch'io avevo un giardino. Ricordo l'odore della terra smossa, il senso di pienezza che davano le forme tonde dei bulbi chiusi nella mano, il fruscio secco dei semi tra le dita. Il tempo passava più in fretta in giardino. Talvolta la Moglie del Comandante fa portar fuori una sedia e si siede nel suo giardino.
La scena, vista da lontano, ha un'aria di pace.
Lei adesso non c'è, e comincio a chiedermi dove sia: non mi piace im-battermi inaspettatamente nella Moglie del Comandante. Forse sta cucen-do, in salotto, col piede sinistro su uno sgabello, a causa della sua artrite. O lavorando a maglia delle sciarpe per gli Angeli che sono al fronte. Stento a credere che gli Angeli abbiano bisogno di simili sciarpe; comunque, quelle fatte dalla Moglie del Comandante sono troppo elaborate. Non segue il di-segno a croci e stelle usato da molte altre Mogli, ma non per polemica. Alberi di abete sfilano lungo i bordi delle sue sciarpe, oppure aquile, o rigide figure di umanoidi, un ragazzo e una ragazza. Non sono sciarpe per adulti ma per bambini.

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