opera di Sylvia Plath
Dunque, va bene, pazienza per le nostre anime – Amelia RosselliDunque, va bene, pazienza per le nostre anime
i mari sono freddi, sopr'i nostri colli nudi
tremati. Mangeremo dalla nostra mano vuota
sorridendo vanitosamente. La teiera d'argento è sbattuta;
ci siamo liberati subito dalla noia, in un attimo corsa.
Tentacoli di passione corrono come fanno le rose
come fiammanti colate di opaca lava rossa. La nostra anima
si lacera con passione, suo camino. Il vento grida uffa!
e se ne va. Fummo lasciati soli con nostra sorella
ombelico. Bene, dunque impareremo
a stuprarla. Sola. Parole nella loro fucina.
traduzione di Antonio Porta
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