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4 marzo 2019

Cucina spaziale – Gianni Rodari

Sabatelli Antonio - Studio passeggiata deglia artisti
Cucina spaziale – Gianni Rodari

Un mio amico cosmonauta è stato sul pianeta x213, e mi ha portato per ricordo il menù di un ristorante di lassù. Ve lo ricopio tale e quale:
ANTIPASTI
- Ghiaia di fiume in salsa di tappi
- Crostini di carta asciugante
- Affettato di carbone
MINESTRE
- Rose in brodo
- Garofani asciutti al sugo d'inchiostro
- Gambe di tavolini al forno
- Tagliatelle di marmo rosa al burro di lampadine tritate
- Gnocchi di piombo
PIATTI PRONTI
- Bistecca di cemento armato
- Tristecca ai ferri
- Tristezze alla griglia
- Arrosto di mattoni con insalata di tegole
- Do di petto di tacchino
- Copertoni d'automobile bolliti con pistoni
- Rubinetti fritti (caldi e freddi)
- Tasti di macchina da scrivere (in versi e in prosa)
PIATTI DA FARSI
- A piacere
Per spiegare quest'ultima espressione, un po' generica, aggiungerò che il pianeta x213, a quanto pare, è interamente commestibile: ogni cosa, lassù, può essere mangiata e digerita, anche l'asfalto della strada. Anche le montagne? Anche quelle. Gli abitanti di x 213 hanno già divorato intere catene alpine.
Uno, per esempio, fa una gita in bicicletta: gli viene fame, smonta e mangia la sella, o la pompa. 1 bambini sono ghiottissimi di campanelli.
La prima colazione si fa così: suona la sveglia, tu ti svegli, acchiappi la sveglia e la mangi in due bocconi.

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