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16 marzo 2019

da Il canto del gallo nero – Gertrud Kolmar

da Il canto del gallo nero – Gertrud Kolmar

Coltivavano giardini fitti di croci, seminavano campi fitti di proiettili,
ma il sole raggiava eterno sopra l’assassinio
e “perennemente” dicevano le montagne e “dovunque” cantavano i fiumi;
ormai il nemico sembrava appassito, quasi un essere umano.

Avevano calpestato la sua terra senza sapere perché,
avevano sparato senza chiedersi dove.
Di rado avevano pensato e solo desiderio sentito:
la minestra sul tavolo, una donna, un letto per dormire.

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