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17 giugno 2019

da “Gli indifferenti” – Alberto Moravia

Egon Schiele - Portraits Gertie Schiele
da “Gli indifferenti” – Alberto Moravia

Nella camera da letto l'aspettava una sorpresa; Leo non si era vestito e neppure per lo meno alzato; stava nella stessa identica posizione nella quale l'aveva lasciato, e pareva tuttora dormire.
Gli si avvicinò, lo scosse: "Leo... è tardi... dobbiamo andare... alzati..."
L'uomo si voltò, alzò appena dal guanciale la faccia assonnata e la guardò: "Eh?... sei già vestita?"
"È tardi..."
"È tardi?" ripetè Leo come se non avesse capito; "e allora?"
"Come allora?... bisogna che tu mi accompagni a casa..."
Egli sbadigliò, si tirò i capelli: "Se tu sapessi che sonno ho..." incominciò " tutta la notte non mi hai lasciato un solo istante in pace...: mi chiamavi... mi parlavi... mi davi dei calci... che so io?... Muoio dal sonno." Parlava con lentezza, trascinando le parole, evitando di guardare la fanciulla; Carla invece l'osservava con attenzione: "Evidentemente" pensò ad un tratto, senza ira, con calma, "non è soltanto perché non ha dormito ma anche e soprattutto perché poco fa non gli ho ceduto che ora finge di aver sonno..." Si drizzò.
"Se vuoi dormire, Leo," disse quasi con dolcezza "non far complimenti... posso anche andare sola..."

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