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16 giugno 2019

Sulle fondamenta nuove - Alfonso Gatto

Ralph-Hotere-Kyrie Eleison
Sulle fondamenta nuove - Alfonso Gatto

Aggiorna sulla vetrata, Venezia smuove le porte,
le salme delle preghiere, resta la chiesa soffiata
in una crosta di brina. Fragile, umana, la sorte
che sfiori al primo respiro e ne tintinna vetrina
a spicco dei passi la calle. La prima luce del cielo
t’accosta l’alba alle spalle, ti curva sotto lo sporto
degli archi, in quel cupo ritiro di gatti, di bassifondi
battuti dalla marea. Ti stringi dentro il cappotto
con gli occhi tristi, nel giro dall’uno all’altro più soli.
E sembri giunta a un complotto d’insonni che hanno vegliato
tutta la notte i rimorsi: bevi con mani tremanti
il cielo le nebbie il passato, bevi a piccoli sorsi
il dono di leggere avanti, lontano, oltre il rigo di fumo
del primo battello che avvia gli insonni della laguna.
Noi tra la povera gente che porta bidoni di latte
vorremmo sul povero amore la brezza dell’aria pulita
che lascia in cielo la luna sparendo nel primo albore.

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