Vasilij Vasil'evič Kandinskij - Verso l'alto
da Marcovaldo – Italo Calvino
Estate
14. Luna e Gnac
Qualcuno bussava alla mansarda. Aprirono. Era un signore con gli occhiali. – Scusino, potrei dare un'occhiata dalla loro finestra? Grazie, – e si presentò: – Dottor Godifredo, agente di pubblicità luminosa.
«Siamo rovinati! Ci vogliono far pagare i danni! – pensò Marcovaldo e già si mangiava i figli con gli occhi, dimentico dei suoi rapimenti astronomici. –Ora guarda alla finestra e capisce che i sassi non posson essere stati tirati che di qua». Tentò di mettere le mani avanti: – Sa, son ragazzi, tirano così, ai passeri, pietruzze, non so come mai è andata a guastarsi quella scritta della Spaak. Ma li ho castigati, eh, se li ho castigati! E può star sicuro che non si ripeterà più.
Il dottor Godifredo fece una faccia attenta. – Veramente, io lavoro per la «Cognac Tomawak», non per la «Spaak». Ero venuto per studiare la possibilità di una réclame luminosa su questo tetto. Ma mi dica, mi dica lo stesso, m'interessa.
Estate
14. Luna e Gnac
Qualcuno bussava alla mansarda. Aprirono. Era un signore con gli occhiali. – Scusino, potrei dare un'occhiata dalla loro finestra? Grazie, – e si presentò: – Dottor Godifredo, agente di pubblicità luminosa.
«Siamo rovinati! Ci vogliono far pagare i danni! – pensò Marcovaldo e già si mangiava i figli con gli occhi, dimentico dei suoi rapimenti astronomici. –Ora guarda alla finestra e capisce che i sassi non posson essere stati tirati che di qua». Tentò di mettere le mani avanti: – Sa, son ragazzi, tirano così, ai passeri, pietruzze, non so come mai è andata a guastarsi quella scritta della Spaak. Ma li ho castigati, eh, se li ho castigati! E può star sicuro che non si ripeterà più.
Il dottor Godifredo fece una faccia attenta. – Veramente, io lavoro per la «Cognac Tomawak», non per la «Spaak». Ero venuto per studiare la possibilità di una réclame luminosa su questo tetto. Ma mi dica, mi dica lo stesso, m'interessa.
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