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19 luglio 2019

Ilaria Cucchi

Ilaria Cucchi

Ilaria Cucchi, dopo che è stata nota la testimonianza del carabiniere che ha assistito al pestaggio del fratello Stefano e le polemiche sull'operato dell'Arma dei carabinieri parla a Domenica In: "Ci sono persone che sentono l'esigenza di difendere l'Arma dei carabinieri ma qui nessuno ha messo sotto accusa l'Arma ma singole persone".
Però abbiamo un problema serio quando i carabinieri che vengono a testimoniare hanno paura a dire la verità - prosegue -, anche perchè vediamo il trattamento riservato a Riccardo Casamassima, il carabiniere che con le sue dichiarazioni ha permesso la riapertura delle indagini e il nuovo processo. So perfettamente che la maggioranza di chi indossa la divisa sono persone perbene che compiono il loro dovere e lo fanno per noi".

Sull'invito rivoltole dal Ministro Salvini, Cucchi ha ribadito che "anche se molte dichiarazioni di questi giorni sono significative io credo che la mia famiglia per prima cosa meriti delle scuse perchè oggi sappiamo verità e noi in questi anni siamo stati lasciati soli: noi non abbiamo mai mollato, Stefano era ultimo ed è morto da ultimo ma i diritti non sono mai sacrificabili".

"Nove anni fa ci dicevano che il fotosegnalamento a Stefano non era stato fatto perché non voleva sporcarsi le mani (per prendere le impronte digitali, ndr), il carabiniere Roberto Mandolini disse in aula che con Stefano era andato tutto bene, era tranquillo, anche simpatico per la sua parlata romana. Ora è emersa la verità: chi in aula giurò e disse il falso ora è imputato", ricorda Ilaria Cucchi, "Sono loro i responsabili di tutta questa perdita di tempo per la ricerca della verità", ha concluso.

da repubblica.it

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