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19 luglio 2019

Irma Bandiera

Irma Bandiera Medaglia d'Oro al Valor Militare 
Nata a Bologna l'8 aprile 1915, fucilata al Meloncello di Bologna il 14 agosto 1944, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

Di famiglia benestante, il suo amore per la libertà la spinse a schierarsi contro gli oppressori. Staffetta nella 7a G.A.P., divenne presto un'audace combattente, pronta alle azioni più rischiose. Fu catturata dai nazifascisti, a conclusione di uno scontro a fuoco, mentre si apprestava a rientrare a casa, dopo aver trasportato armi nella base di Castelmaggiore della sua formazione. Con sé Irma aveva anche dei documenti compromettenti e per sei giorni i fascisti la seviziarono, senza riuscire a farle confessare i nomi dei suoi compagni di lotta.
L'ultimo giorno la portarono di fronte a casa sua: "Lì ci sono i tuoi - le dissero - non li vedrai più, se non parli", ma Irma non parlò. I fascisti infierirono ancora sul suo corpo martoriato, la accecarono e poi la trasportarono ai piedi della collina di San Luca, dove le scaricarono addosso i loro mitra.
Il corpo di quella che, nella motivazione della massima onorificenza militare italiana, è indicata come "Prima fra le donne bolognesi ad impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà... ", fu lasciato come ammonimento per un intero giorno sulla pubblica via.

Fonte ANPI

“La più ignominiosa disfatta della loro sanguinante professione si chiamava Irma Bandiera”. Con queste parole Renata Viganò, partigiana e scrittrice, chiude il passo dedicato alla staffetta partigiana Irma Bandiera, nome di battaglia “Mimma”, uccisa il 14 agosto 1944, dopo sei giorni di torture e sevizie, dai nazifascisti della Compagnia Autonoma Speciale guidati da Renato Tartarotti. Irma, 29 anni, era una militante comunista, staffetta partigiana attiva nella VII GAP che operava nella pianura a nord di Bologna, con il compito di rifornire di cibo, vestiti, armi e comunicazioni del Cumer (Comando Unico Militare Emilia Romagna) i partigiani nascosti nella campagna. Fu catturata il 7 agosto a conclusione di uno scontro a fuoco mentre si accingeva a rientrare a casa dopo aver trasportato armi nella base della sua formazione. Con sé Mimma aveva anche documenti compromettenti e per sei giorni i fascisti la seviziarono senza riuscire a farle confessare i nomi dei suoi compagni di lotta. Per i carnefici Mimma aveva una doppia colpa: si rifiutava di parlare ed era una donna. Si alternarono su di lei in tanti, ognuno inventando tormenti e sevizie innominabili, ma Irma non parlava. Li guardava con muto disprezzo, tutto il disprezzo era concentrato nei suoi occhi, così la accecarono. “Era ancora viva- scrive Pino Cacucci in Ribelli!– quando il 14 agosto gli aguzzini la scaraventarono sul marciapiede, al Meloncello, sotto la finestra dei genitori. Uno disse: “Ma ne vale la pena? Dacci qualche nome, e potrai entrare in casa, farti curare… Dietro questa finestra ci sono tuo padre e tua madre…”. Mimma non rispose. La finirono con una raffica di mitra, e se ne andarono imprecando.” Per un giorno intero i fascisti lasciarono il suo corpo in strada come monito verso gli antifascisti e chi li appoggiava. Ora quella via porta il nome di Irma Bandiera e sul muro davanti al quale rimase esposto il corpo una lapide la ricorda “Il tuo ideale seppe vincere le torture e la morte. La Libertà e la Giovinezza offristi per la vita e il riscatto del popolo e dell’Italia. Solo l’immenso orgoglio attenua il fiero dolore dei compagni di lotta”. Irma Bandiera è una delle poche donne insignite della Medaglia d’Oro per la Resistenza con la seguente motivazione: «Prima fra le donne bolognesi a impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà, si batté sempre con leonino coraggio. Catturata in combattimento dalle SS. tedesche, sottoposta a feroci torture, non disse una parola che potesse compromettere i compagni. Dopo essere stata accecata fu barbaramente trucidata e il corpo lasciato sulla pubblica via. Eroina purissima degna delle virtù delle italiche donne, fu faro luminoso di tutti i patrioti bolognesi nella guerra di liberazione.»

Irma Bandiera, Bologna 8 Aprile 1915 – Bologna 14 Agosto 1944 
di Mariangela Mombelli da ilgiornaledelricordo.it 

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