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19 luglio 2019

Maria Assunta Lorenzoni (Tina) - Partigiana combattente

Maria Assunta Lorenzoni (Tina) - Partigiana combattente. Medaglia d'Oro al Valor Militare della Resistenza
Maria Assunta Lorenzoni (Tina) - Partigiana combattente
1918 Macerata. Crocerossina.
Purissima patriota della Brigata “V”, martire della fede italiana, compì sempre più del suo
dovere. Crocerossina e intelligente informatrice, angelo consolatore fra i feriti, esempio e
sprone ai combattenti, prestò sempre preziosi servizi alla causa della liberazione d’Italia. Allo scopo di alleviare le perdite della Brigata, già duramente provata ed assottigliata nel corso delle precedenti azioni, onde rendere possibile una difficile avanzata, volle recarsi al di là della linea del fuoco per scoprire e rilevare le posizioni nemiche. Il compito volontariamente ed entusiasticamente assuntosi, già altre volte portato felicemente a termine, la condusse verso la cattura e verso la morte.
Gloriosa eroina d’Italia, sicura garanzia della rinascita nazionale.
Firenze, Via Bolognese, 21 agosto 1944.

Figlia del Segretario generale dell’Istituto internazionale di agricoltura e Ordinario di economia politica nella Università di Firenze, alla dichiarazione della Seconda guerra mondiale era laureanda nella facoltà di Magistero. Crocerossina durante la guerra, dopo l’8 settembre 1943 entrò a far parte di uno dei gruppi della Resistenza operanti a Firenze che si fusero poi nella Brig. “V”, costituitasi e mantenutasi apolitica fino allo scioglimento, avvenuto nel settembre 1944.
Conosciuta nell’ufficio informazioni della Brigata con la sigla “S.C. 28”, prese parte alla organizzazione di altri gruppi di informazione a Milano e in altre località del Nord, facilitando l’espatrio a numerosi ebrei e perseguitati politici. Durante i combattimenti svoltisi per la liberazione di Firenze nell’estate del 1944, dopo avere più volte oltrepassate le linee nemiche al di là del Mugnone e dell’Arno, veniva arrestata in un ulteriore tentativo di raccogliere preziose notizie per gli alleati. Rinchiusa in una cantina della villa Cisterna, cadde l’indomani, sotto una raffica di mitra tedesco in un tentativo di fuga durante l’interrogatorio.

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