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2 luglio 2019

Paura dei serpenti - Lorna Crozier

dipinto di Kenton Nelson
Paura dei serpenti - Lorna Crozier

Il serpente sa separarsi
dalla sua ombra, che si muove su nastri di luce,
nell’aria, mattino e sera,
nell’oscurità al cuore delle cose. Ricordo
quando la paura dei serpenti è sparita.
Cadde dalle spalle come una vecchia pelle. A Swift Current
i ragazzi trovarono un serpente enorme, mi inseguirono
lungo i vicoli, Larry Moen lo muove come una torcia verde,
gli altri urlano, Buttaglielo sulla schiena, il mio terrore
che scivoli lungo il tunnel della mia schiena (Larry,
quello che mi ha toccato tra le gambe, il primo,
è il ragazzo più grande e noi dovremmo sapere che non dobbiamo
avvicinarci a lui con i nostri piccoli vestiti e la pelle morbida), mio fratello
che dice, Lasciala andare, e io che mi accuccio dietro la caragana,
e guardo Larry che inchioda il serpente al palo del telefono.
Si contorceva su due punti di luce, incapace di strisciare
rotto dal dolore, la bocca aperta, la rossa
lingua che assapora il suo terrore, l’ho amato, allora,
quel serpente. I ragazzi stanno lì con le loro mani cretine
che penzolano dai polsi, la bellissima verde
bocca che si apre, una oscurità tremenda a forma di O
che nessuno può udire.

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