Henri Matisse - Giovane donna in bianco sfondo rosso 1946 Lione Musée des Beaux-Arts
Prima sera – Arthur Rimbaud– Lei era quasi svestita
e grandi piante indiscrete
contro i vetri protendevano le foglie
maliziose, vicino, vicino.
Seduta sulla mia poltrona,
seminuda, giungeva le mani.
Al suolo rabbrividivano di piacere
i suoi piedini sottili, sottili.
– Io guardavo un piccolo raggio
vagabondo, color di cera,
sfarfallare nel suo sorriso
e sul suo seno – come mosca al roseto.
– Le baciai le caviglie sottili.
Lei proruppe in un dolce riso brutale
che si sgranava in modulazioni argentine,
una graziosa risata di cristallo.
I suoi piedini si rifugiarono
sotto la camicia: “Smettila ti dico!”
– Permessa la prima audacia,
ridendo fingeva di punire!
– Le baciai dolcemente le palpebre
che palpitavano tenere al mio labbro:
– ella ritrasse smorfiosetta,
il capo: “Ah! di bene in meglio!…
Ho due parole da dirti, Signorino…”
– il resto io glielo dissi sul suo seno
con un bacio che la fece ridere
d’un bel riso pieno di desiderio…
– Lei era quasi svestita
e grandi piante indiscrete
contro i vetri protendevano le foglie
maliziose, vicino, vicino.
Trad. Laura Mazza
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