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27 agosto 2019

da Un amore – Dino Buzzati

da Un amore – Dino Buzzati

Ma nel momento stesso che la ebbe scaricata dinanzi alla casa di Milano con valige borse trousses e cagnolino e lei scomparve dietro la cancellata, e lui, credendosi liberato dalla smania, volse il pensiero al resto della vita, il lavoro, la famiglia, la mamma, gli amici, la città con tutte le sue quotidiane distrazioni e si aspettava di riassaporare il gusto dei giorni di una volta, quella complessiva tranquillità banale forse, di sicurezza quotidiana, di borghese appagamento, sul cammino ormai facile che lo portava a progressive soddisfazioni di carriera, allora si accorse di essere solo.
Solo, e nessuno era in condizione di aiutarlo e neppure di capirlo, forse di compatirlo neanche. E il lavoro, la famiglia, gli amici, le serate in compagnia non gli dicevano più niente, intorno a lui tutto era vuoto e senza senso. Non si era liberato, ecco la questione, non si era affatto liberato. Il pensiero di lei, tormento, inquietudine, angoscia, totale infelicità, lo possedeva come prima.

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