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12 settembre 2019

da Il libro dell’inquietudine – Fernando Pessoa

dipinto di Eric Bowman
da Il libro dell’inquietudine – Fernando Pessoa

282. Passavamo, ancora giovani, sotto gli alberi alti e il vago sussurro della foresta. E le radure, improvvisamente apparse nella casualità del sentiero, il chiarore della luna le trasformava in laghi, le cui rive, intricate di rami, erano più notte della notte stessa. La brezza vaga dei grandi boschi faceva sentire il suo respiro fra gli alberi. Parlavamo delle cose impossibili; e le nostre voci erano parte della notte, del chiarore lunare e della foresta. Le sentivamo come se fossero di altri. La foresta incerta non era esattamente senza sentieri. C’erano delle scorciatoie che, senza volere, conoscevamo e i nostri passi vi ondeggiavano tra le macchie di ombre e il luccichio vago del duro e freddo chiaro di luna. Parlavamo delle cose impossibili e tutto il paesaggio reale era anche esso impossibile.

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