opera di Carla Badiali
da “Sotto le ciglia chissà” - Fabrizio De Andrè
Soffocati dalle cartacce, sarebbe meglio dalle focacce, anche a rischio di orribili figuracce magari pescando lacce facendo molta attenzione alle rocce e ad altre eventuali minacce tipo le bucce che ti spediscono sulle grucce.
Alla vaga speranza di fare senza, senza licenza, con abbondanza nella prevalenza di una leggera oscuratissima lenza fino a rovinare in una tranquilla demenza con ogni licenza anche di panza.
Si spera si organizza, si ordina e si prepara per poi cadere nella tonnara o nella giara oppure nelle segrete di una galera ricordando la libertà leggera come l’orma della pantera di sera in agguato di fronte alla miniera mentre Gerolamo si spara una pera né falsa né vera attraversando la frontiera in corriera.
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Soffocati dalle cartacce, sarebbe meglio dalle focacce, anche a rischio di orribili figuracce magari pescando lacce facendo molta attenzione alle rocce e ad altre eventuali minacce tipo le bucce che ti spediscono sulle grucce.
Alla vaga speranza di fare senza, senza licenza, con abbondanza nella prevalenza di una leggera oscuratissima lenza fino a rovinare in una tranquilla demenza con ogni licenza anche di panza.
Si spera si organizza, si ordina e si prepara per poi cadere nella tonnara o nella giara oppure nelle segrete di una galera ricordando la libertà leggera come l’orma della pantera di sera in agguato di fronte alla miniera mentre Gerolamo si spara una pera né falsa né vera attraversando la frontiera in corriera.
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