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29 ottobre 2019

Ode alla casa abbandonata – Pablo Neruda

dipinto di Kenton Nelson
Ode alla casa abbandonata – Pablo Neruda

Casa, arrivederci!
Non
posso dirti
quando
ritorneremo:
domani o non domani,
tardi o molto più tardi.

Un viaggio di più, ma
questa volta
io voglio
dirti
quanto
amiamo
il tuo cuore di pietra:
che generosa sei
col tuo fuoco
fervido
nella cucina
e il tuo tetto
su cui cade
sgranata
la pioggia
come se scivolasse
la musica del cielo!

Adesso
chiudiamo
le tue finestre
e una oppressiva
notte prematura
lasciamo che si insedi
nelle stanze.

Oscurata
tu stai vivendo
mentre
il tempo ti percorre
e l’umidità guasta poco a poco la tua anima.
A volte un
topo
rode, alzano le carte
un
mormorio
soffocato,
un insetto
perduto
si colpisce,
cieco, contro i muri,
e quando
piove nella solitudine
talvolta
una goccia
suona
con voce umana,
come se lì stesse
qualcuno pregando.

Solamente l’ombra
conosce
i segreti
delle case chiuse,
solamente
il vento respinto
e sul tetto la luna che fiorisce.

Adesso,
arrivederci, finestra,
porta, fuoco,
acqua che bolle, muro!
Arrivederci, arrivederci,
cucina,
fino a quando
ritorneremo
e l’orologio
sopra la porta
ancora continuerà a palpitare
col suo vecchio
cuore e le sue due
frecce inutili
fisse
nel tempo.

1956

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