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29 ottobre 2019

Uscendo da una guerra d’arguzie – Dylan Thomas

Gustav Klimt - Girasole, 1907, Olio su tela, 110 x 110 cm, collezione privata
Uscendo da una guerra d’arguzie – Dylan Thomas

Uscendo da una guerra d’arguzie, quando la follia delle parole
Era per me quella del mondo, e le sillabe
Si abbattevano dure come staffili su una vecchia ferita,
Il mio cervello entrò urlando dentro la fresca luce
Chiedendo un confessore, ma non c’era nessuno
Che mi assolvesse dopo quella battaglia,
E fui ammutolito dal sole.
Sia lode al cielo che il mio corpo è integro, ho membra,
Non moncherini, dopo il momento della mischia,
Perché il corpo è fragile e la pelle è bianca.
Sia lode, che solo il senno è toccato dopo la guerra d’arguzie.
Sopraffatto dal sole, sto col cervello straziato
Sotto il confessionale delle nuvole,
Ma i raggi ardenti mi privano della parola.
Dopo i pericoli dei discorsi degli amici
Levo le braccia imploranti al cielo lattiginoso,
Dopo la raffica di domande e risposte, sollevo il capo
Toccato nel senno per chiedere al sole compassione,
E il sole mi guarisce, chiudendomi gli occhi che bruciano.
È bello che il sole splenda,
E, dopo il suo tramonto, la savia luna,
Perché da una casa di tavole e di pietra
Dove ognuno discuterebbe finché le stelle diventino verdi,
È bello uscire sulla terra, soli,
E restare ammutoliti, anche se solo un momento.

da Dylan Thomas Poesie inedite, a cura di Ariodante Marianni – Giulio Einaudi Edizioni

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