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24 marzo 2020

da Un amore – Dino Buzzati

dipinto di Paul Laurenzi

da Un amore – Dino Buzzati

La Piera abita in una casa nuova, ha un appartamentino con terrazza, mobili abbastanza di gusto, un grande armadio pieno di vestiti. Ma Antonio non ha curiosità di guardare, tutto il mondo gli turbina dentro.
«Su siediti, hai una faccia… ti sentivi morire no quando ti parlavo del tuo amore? Sì, io sono cattiva, lo sai che sono cattiva?»
«No la faccia da cattiva non ce l’hai.»
«Ma con te bisogna essere cattivi, adesso capisco tante cose, al posto della Laide io te ne avrei fatte anche di peggio.»
«Perché?»
«Perché con tutta la tua intelligenza tu sei l’uomo più stupido che io abbia mai incontrato. E come credevi a tutte le storie che ti raccontava la Laide adesso credi a tutto quello che ti racconto io…»
«Allora non sono cose vere?»
«Che ne so. Qualcuna vera qualcuna meno vera, tu avevi necessità, stasera, di una doccia scozzese» e fa una bella risata.
«Certo che sono cose spaventose, lo capisci che per me…»
«Figurati se non capisco te le ho raccontate apposta. Ma adesso, dopo aver parlato della Laide, perché non parliamo un poco anche di te?»
«In che senso?»
«Dimmi un po’ per esempio: la odî, adesso, la disprezzi, chissà che accidenti le mandi, la strangoleresti non è vero?»
«Ammetterai che con me si è comportata da…»
«Da puttana vuoi dire? Ma credi tu di essere meglio di lei?»
«Io le volevo bene, io con lei sono sempre stato onesto.»
«Sii sincero: tu l’avresti sposata?»
«Che discorsi. Basterebbe pensare alla differenza d’età, lei stessa avrebbe detto di no.»
«La differenza d’età, non farmi ridere. Non ne eri innamorato?»
«Purtroppo.»
«E allora: tu l’avresti sposata?»
«Ma pensa solo alla vita che ha fatto.»

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