Cesare Pavese
Ustioni solari - Jurgen Theobaldy
Per Cesare Pavese
Quel
che prende fuoco, brucerà poi tutto.
Il sole
arde, i lampi,
guarda,
i tuoi occhi ardono.
Le
estati a lungo roventi,
si
consumano lente nelle strade.
I campi
ribollono gialli,
foglie
di giornate torride,
ore
morte del meriggio
da
settimane colme di calura.
Bruciata
sarà, da tanto,
la
cenere dei tuoi versi.
Tu stesso
sarai bruciato
su
questo bianco suolo
che si
consuma ardendo: ecco
tu
sarai l’arsa
esalata
vita vissuta
di u
ultimo amore
che,
lentamente incenerendo,
non
doveva durare a lungo.
il
carbone dei tuoi occhi.
Traduzione
di Gio Batta Bucciol
Poesia
n. 285, settembre 2013. Crocetti Editore
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