Metaponto - MT - parco archeologico
Ghiannis Ritsos - CronacaMa l’uomo
che vaga per il mondo in cerca di qualcosa
osservando le onde, le nuvole, il vento,
fissando negli occhi il silenzio e il niente,
le case non costruite, quelle non finite, quelle distrutte,
le insegne stinte dei negozi sul lungomare – che cosa cerca?
Che cosa vuole tutto solo nel vento, per niente disperato,
parlando con le pietre nude, le barche abbandonate, le finestre chiuse,
o a volte con quel viola prolungato che rivendica un senso che non ha,
calmo, sicuro, garantito,
con le mani in tasca, con il coraggio dell’accettazione,
con la gioia della visita, della conoscenza e del cambiamento; – che non sia il Cassiere del
“Pitagora”
che chiede sempre il saldo di quanto deve e gli devono (perché tutti siamo in debito di
qualcosa)
e deve pagare lui solo i debiti di tutti?
Forse non era mai fuggito. Forse è tornato
da qualche città greca dell’Italia meridionale, da Crotone,
e in seguito, da lì, a Metaponto – esule
(come dice lo storico, proseguendo): che si ostina
a registrare sempre in numeri i suoni
corrispondenti alla lunghezza di una corda che vibra (o dell’anima)
e in seguito basandosi sul pari e il dispari, sul divisibile e l’indivisibile,
per erigere lui, l’avversario del mito,
lui, vittima dell’ingiustizia, isolato ed esule,
per erigere scolpite, con il numero e l’azione,
le nobili idee della Giustizia, dell’Unità e della Libertà, per saldare debiti (lo sapeva lui
stesso) inestinguibili.
[...]
Ed era lui, davvero, il Cassiere del “Pitagora”
che guardava così familiarmente le cose distanti
e ripagava con l’oro delle stelle, che del resto non era suo,
ripagava debiti ancora sconosciuti di uomini e di secoli.
da Quarta dimensione, Crocetti Editore, Milano 2013
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