Pagine

19 giugno 2020

Dialogo dell’Amargo – Federico Garcia Lorca



opera di Luigi Guerricchio
Dialogo dell’Amargo – Federico Garcia Lorca

(CAMPAGNA)

UNA VOCE
Amargo.
Gli oleandri del mio patio.
Cuore di mandorla amara.
Amargo.

(Arrivano tre giovani con larghi cappelli.)

1° GIOVANE
Arriveremo tardi.

2° GIOVANE
La notte ci cade addosso.

1° GIOVANE
E l'altro?

2° GIOVANE
Ci segue.

1° GIOVANE (Ad alta voce)
Amargo!

AMARGO (Da lontano)
Vengo.

2° GIOVANE (Ad alta voce)
Amargo!

AMARGO (Con calma)
Vengo!

(Pausa)

1° GIOVANE
Che begli ulivi!

2° GIOVANE
Sí.

(Lungo silenzio)

1° GIOVANE
Non mi piace camminare di notte.

2° GIOVANE
Neppure a me.

1° GIOVANE
La notte è fatta per dormire.

2° GIOVANE
È vero.

(Rane e grilli sono l'aiuola dell'estate andalusa. L'Amargo cammina con le mani alla cintola.)

AMARGO
Ahi, ahi, ahi.
Io l'ho chiesto alla morte.
Ahi, ahi, ahi.

(Il grido del suo canto mette un accento circonflesso sul cuore di quelli che lo ascoltano.)

1° GIOVANE (Da molto lontano)
Amargo!

2° GIOVANE (Lontano, con voce quasi inudibile)
Amargooo!

(Silenzio.)

(L'Amargo è solo in mezzo alla strada. Socchiude i grandi occhi verdi e si aggiusta la giacca di fustagno intorno alla vita. Alti monti lo circondano. Ad ogni passo il grosso orologio d'argento che ha nel taschino risuona oscuramente.)

(Un cavaliere arriva al galoppo.)

CAVALIERE (Fermando il cavallo)
Buona notte.

AMARGO
Con la pace di Dio.

CAVALIERE
Va a Granada?

AMARGO
Si, vado a Granada.

CAVALIERE
Allora facciamo la strada insieme.

AMARGO
Si, facciamo la stessa strada.

CAVALIERE
Vuole salire in groppa?

AMARGO
No, non mi dolgono i piedi.

CAVALIERE
Io vengo da Malaga.

AMARGO
Bene.

CAVALIERE
A Malaga stanno i miei fratelli.

AMARGO (Aspro)
Quanti?

CAVALIERE
Tre. Vendono coltelli. È il loro mestiere.

AMARGO
Auguri!

CAVALIERE
Coltelli d'argento e d'oro.

AMARGO
Un coltello deve essere soltanto un coltello.

CAVALIERE
Si sbaglia.

AMARGO
Grazie.

CAVALIERE
I coltelli d'oro servono soltanto per il cuore. Quelli d'argento tagliano il collo come fosse un filo d'erba.

AMARGO
Non servono per tagliare il pane?

CAVALIERE
Gli uomini il pane lo spezzano con le dita.

AMARGO
È vero.

(Il cavallo si agita.)

CAVALIERE
Ehi, cavallino!

AMARGO
È l'effetto della notte.

(La strada ondulata salomonizza l'ombra dell'animale.)

CAVALIERE
Vuoi un coltello?

AMARGO
No.

CAVALIERE
Te lo regalo, bada.

AMARGO
Ma io non lo accetto.

CAVALIERE
Non ti capiterà piú simile occasione.

AMARGO
Chi lo sa?

CAVALIERE
Gli altri coltelli non servono. Gli altri coltelli sono molli e hanno paura del sangue. Quelli che vendiamo noi sono di gelo, capisci? Entrano, cercano il punto più caldo e lì si fermano.

(L'Amargo tace. La destra gli si irrigidisce come se stringesse un pezzo d'oro.)

CAVALIERE
Che bel coltello!

AMARGO
Costa molto?

CAVALIERE
Questo non lo vuoi?

(Tira fuori un coltello d'oro. La punta brilla come la fiamma di una lampada.)

AMARGO
Ho detto di no.

CAVALIERE
Ragazzo, sali in groppa con me.

AMARGO
Non sono ancora stanco.

(Il cavallo si spaventa di nuovo.)

CAVALIERE (Tirando le briglie)
Ma che cavallo!

AMARGO
È il buio.

(Pausa)

CAVALIERE
Come ti dicevo, a Malaga abitano i miei tre fratelli. Come sanno vendere i coltelli! Quelli della cattedrale ne hanno comperati duemila per adornare tutti gli altari e fare una corona sulla torre. Molte barche hanno scritto su di essi i loro nomi; i pescatori più poveri della riva si fanno luce, di notte, con lo splendore delle loro lame affilate.

AMARGO
Che bello!

CAVALIERE
Nessuno può negarlo.

(La notte è nera come un vino centenario. Il grasso serpente del Sud apre i suoi occhi all'alba e nei dormienti c'è il desiderio infinito di buttarsi dal balcone nella perversa magia del profumo e della lontananza.)

AMARGO
Mi sembra d'avere perduto la strada.

CAVALIERE (Fermando il cavallo)
Davvero?

AMARGO
Si, chiacchierando.

CAVALIERE
Non sono quelle le luci di Granada?

AMARGO
Non so.

CAVALIERE
Il mondo è grande.

AMARGO
Per questo è disabitato.

CAVALIERE
Proprio così.

AMARGO
Sento in me la disperazione. Ah, ah!

CAVALIERE
Perché vai a Granada? Che ci vai a fare?

AMARGO
Che ci vado a fare?

CAVALIERE
E se rimani a casa, perché ci rimani?

AMARGO
Già, perché?

CAVALIERE
Io cavalco il mio cavallo e vendo coltelli; ma se non lo facessi, che cosa accadrebbe?

AMARGO
Che cosa accadrebbe?

(Pausa)

CAVALIERE
Stiamo per arrivare a Granada.

AMARGO
Davvero?

CAVALIERE
Guarda come rilucono i miradores.

AMARGO
Si, vedo.

CAVALIERE
Adesso non rifiuterai di salire in groppa con me.

AMARGO
Aspetta ancora un po'.

CAVALIERE
Suvvia, sali, sali presto. È necessario arrivare primadell'alba. E prendi questo coltello, te lo regalo!

AMARGO
Ah, ahi, ahi!

(Il cavaliere aiuta l'Amargo. I due prendono la strada di Granada. In fondo la sierra si copre di cicute e di ortiche.)

Nessun commento:

Posta un commento