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3 luglio 2020

Ho camminato nel mondo con l’anima aperta - Nella Nobili



dipinto di Sally Storch
Ho camminato nel mondo con l’anima aperta - Nella Nobili

Ho camminato nel mondo con l’anima aperta
A tutto ciò che è venuto dentro di me
Ha offuscato la mia memoria e la mia mente
Ha spento il mio sorriso e la mia voce
E mi ha lasciata sola
In questa casa vuota in questa silenziosa attesa
Attesa.

Raccolta nel mio bianco lenzuolo
Tutta sola e stanca con l’anima protesa
Nelle notti lunghissime aspetto
L’Ospite lontano, di là da venire –
E tutto nell’attesa diventa sensibile
E tutte le cose aspettano colui che non può venire
Perché la sua anima è maledetta da Dio.

Sola nella stanza, nella trama di luce
Del giorno quando ritorna
Attraverso i campi splendidi
E pigri, i campi della terra –
– chi era – gridava la mia anima prigioniera
Colui che mi teneva in quell’attesa
Continua, notte e giorno.

Nessuno può dirlo. Come una volta
(E tutto ritorna, tutto ritorna!)
Si chiusero le porte e tutto cadde nell’abbandono
Così la notte cadde per sempre
Intorno a quella casa silenziosa
E non fece più giorno.

Ed egli non poteva venire nella casa antica
Attraverso le campagne fiorite del Signore –
Non poteva percorrere quel cammino lucente
Percorso dagli Angeli e dalle stagioni
Non poteva chiamare con la sua voce triste e proibita
Quella donna giovane vestita di bianco
Quella donna ch egli, l’uomo solo, aveva resa sola
E poi legata a sé con uno strano rito.

Egli l’aveva legata a sé per tutte le vite passate
E per tutte le vite a venire
Nel nome sacro della poesia –
Aveva preso per mano la mano pallida della morte e aveva legato le tre mani insiema
Per sempre, passato e avvenire.

E che tutto questo sia vero io l’attesto
E lo giuro sulla mia fede
Che non è quella dei vivi né dei morti
E vi confermo. Che la liberazione non potrà avvenire
Se non quando
I vivi non saranno più vivi
E i morti non saranno più morti –
Dopo i secoli grigi – quando

Le campane della Regina suoneranno.

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