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1 dicembre 2020

Ode alla vecchia stazione Mapocho, a Santiago del Cile – Pablo Neruda

 David Tutwiler - Homeward Bound
Ode alla vecchia stazione Mapocho, a Santiago del Cile – Pablo Neruda

Antico hangar messo
vicino al fiume,
porta del mare,
vecchia Stazione rosa,
sotto le cui
ferruginose cavità
sogni e treni
scendendo sfrenati
trepidarono
verso le onde e le città.
Il fumo, il sogno, l’uomo
fuggitivo,
il movimento,
il pianto,
il fumo, l’allegria
e l’inverno
consumarono i tuoi muri,
corrosero i tuoi archi,
e sei oggi una povera
cattedrale che agonizza.

Fuggirono gli dei
e entrano come cicloni
i treni scacciando le distanze.
Di un altro tempo gentile
e miserabile
sei
e la tua nave di ferro
alimentò le crinoline
e i sombreri alti,
mentre
sordida era la vita dei poveri
che come un mare amaro
ti circondava.
Era il passato, il paese
senza bandiere,
e tu risplendevi
luminosa
come una gabbia nuova:
con la sua striscia di fango
il fiume Mapocho
grattava le tue
pareti,
e i bambini dormivano
nelle ali della fame.

Vecchia Stazione, non solamente
scorrevano
le acque del Mapocho
verso l’oceano,
ma anche
il tempo.
Le eleganti
uccelli
che
partivano
invecchiarono o
morirono a Parigi, di alcolismo.
Altra gente
arrivò,
riempì i treni,
mal vestiti viaggiatori,
con cesti,
bandiere
sopra minacciose moltitudini,
e la vecchia Stazione
reazionaria
si appassì. La vita
crebbe e moltiplicò il suo potere
intorno a tutti i viaggiatori,
e essa, immobile, sacra,
invecchiò, addormentata,
vicino al fiume.

Oh antica
Stazione,
fresca come un tunnel,
furono
con te
verso i sette oceani
i miei sogni,
verso Valparaíso,
verso le isole
pure,
verso il brivido della schiuma
sotto
la rettitudine
delle palme!

Sulle tue banchine
non solamente
i viaggiatori dimenticarono
fazzoletti,
rami
di rose spente,
chiavi,
ma
segreti, vite,
speranze.
Ahi, Stazione
non sa
il tuo silenzio
che fosti
le punte di una stella
sparsa
verso la grandezza
delle maree,
verso
la lontananza
nelle strade!

Ti abituò
la notte
al suo vestito
e il giorno
fu
terribile
per il tuo vecchio volto

dipinto falsamente
per una festa,
mentre il tuo sotterraneo
cuore
si nutriva
di distanti addii
e radici.

Ti amo
vecchia Stazione
che vicino
al fiume scuro,
alla corrente torbida
del Mapocho,
fondasti
con ombre passeggere,
il tuo proprio fiume
di amore intermittente, interminabile. 

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