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28 gennaio 2021

Ode alla magnolia - Pablo Neruda

Ode alla magnolia - Pablo Neruda

Qui nel fondo
del Brasile profondo,
una magnolia.

Si alzavano
come
boa neri
le radici,
i tronchi degli alberi
erano
inspiegabili
colonne con spine.
Intorno
le coppe
dei manghi
erano
città
ampie, con balconi,
abitati da
uccelli
e stelle.
Cadevano
Tra le foglie
cenerine, antiche
chiome,
fiori terribili
con bocche voraci.
Intorno cresceva
il silenzioso
terrore
di animali, di denti
che mordevano:
patria disperata
di sangue e ombra verde!

Una magnolia
pura,
rotonda come un circolo
di neve,
crebbe verso la mia finestra
e mi riconcilio con la bellezza.
Tra le sue lisce foglie
- ocra e verde –
chiusa,
era perfetta
come un uovo
celeste,
aperta
era la pietra
della luna,
afrodita fragrante,
pianeta di platino.
I suoi grandi petali mi ricordarono
le lenzuola
della prima luna
innamorata,
e il suo pistillo
eretto
era torre nuziale
delle api.

Oh bianchezza
fra
tutte le bianchezze,
magnolia immacolata,
amore splendente,
odore di neve bianca
con limoni,
segreta segretaria
dell’aurora,
cupola
dei cigni,
apparizione raggiante!

Come
cantarti senza
toccare
la tua
pelle purissima,
amarti
solamente
al piede
della tua bellezza,
e portarti
addormentata
nell’albero della mia anima,
splendente, aperta,
abbagliante.
sopra la selva oscura
dei sogni!


 

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