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29 luglio 2021

William Shakespeare - Quante volte, o mia musica

Fernando Botero - La spiaggia, 1998

William Shakespeare - Quante volte, o mia musica

Quante volte, o mia musica, quando fai della musica
Con quello strumento beato che fa nascere i suoni
Con le tue dolci dita, e sulle corde, con grazia
Componi un'armonia che l'orecchio rapito conquista,
Provo invidia degli agili salterelli protesi
Agilmente a baciarti i polpastrelli teneri
Mentre le labbra vogliose di mietere il raccolto
Di fronte a quell'audacia accanto a te si infiammano.
Anche solo per essere sfiorate come loro
Prenderebbero il posto dei legnetti danzanti
Sui quali tu fai scorrere con tale grazia le dita
Da rendere il legno felice più delle labbra vive.
E se quegli sfacciati saltarelli son così fortunati
Dà le tue dita da baciare a loro, ma le tue labbra a me. Mostra meno



 

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