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4 giugno 2015

Giustizia - Enzo Montano

Howard David Johnson - Giustizia
Giustizia - Enzo Montano

Tattica e calcolo amore pretende.
aberrazione del dolore in labirinti bizantini;
incandescenza del desiderio prima,
distrazione leggera e persistente dopo,
spontaneità della disattenzione infine,
Diluita in mille ampolle la sua forma.

Edificato il patibolo, lì mi conduce il boia;
l’argentea lama del sollievo tronca testa e sofferenza,
dolce il velo dell’oblio ogni traccia copre.
L’attimo che rotola la testa dentro il cesto,
il boia senza il cappuccio rivela il suo volto, e mostra il tuo.
Amata amante poi carnefice duro di illogica corazza;
un’altra volta ancora, incredulo, giustizia mi decapita

Senza giudizi universali e altissimi giudici
né segni di volte pennellate e nessun dolce suono
si leva dalle sorgenti del dolore.
Solo pianto.
Lì è il mio inferno, lì mi avvio ed esisto!
Nessuno concede il codice per decifrare l’ovvio.

Paolo e Francesca danzano in cerchio, e anch’io
“… venni men così com’io morisse; e caddi come corpo morto cade”.

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