Ginestra - Potenza
Trude. Le città invisibili - Italo Calvino
Se
toccando terra a Trude non avessi letto il nome della città scritto a
grandi lettere, avrei creduto d'essere arrivato allo stesso aeroporto da
cui ero partito. I sobborghi che mi fecero attraversare non erano
diversi da quegli altri, con le stesse case gialline e verdoline.
Seguendo le stesse frecce si girava le stesse aiole delle stesse piazze.
Le vie del centro mettevano in mostra mercanzie
imballaggi insegne che non cambiavano in nulla. Era la prima volta che
venivo a Trude, ma conoscevo già l'albergo in cui mi capitò di scendere;
avevo già sentito e detto i miei dialoghi con compratori e venditori di
ferraglia; altre giornate uguali a quella erano finite guardando
attraverso gli stessi bicchieri gli stessi ombelichi che ondeggiavano.
Perché venire a Trude? mi chiedevo. E già volevo ripartire. - Puoi
riprendere il volo quando vuoi, - mi dissero, - ma arriverai a un'altra
Trude, uguale punto per punto, il mondo è ricoperto da un'unica Trude
che non comincia e non finisce, cambia solo il nome all'aereoporto.
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