12 marzo 2016

Fra tutte quelle che sono - Margara Russotto

foto di Claudia Rogge



Fra tutte quelle che sono - Margara Russotto

Fra tutte quelle che sono
non preferisco certo
l'ape operaia nel suo andirivieni,
né la cicala schiacciata d'estate,
e neanche quella zebra assorta lassù in alto
così diverse da me
sempre in giro.

Fra tutte loro una soltanto mi sconvolge:
la selvaggia
che attraversa il fango,
la pecora smarrita
folle di te e perduta.

Quella vicino al focolare vorrei accarezzare
e con asciutto manto proteggere dal freddo.
Soltanto a causa sua in ginocchio ti direi:
Ora basta, Signore!

Lascia pure la tua rabbia
che nulla hai capito, mio Signore,
mio irraggiungibile
mia adirato
patriarca.

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