Busto di Antinoo, dettaglio
Giorni del 1896 – Costantino Kavafis
Svilito
fino in fondo. Le sue tendenze
erotiche,
ritenute
da tutti spregevoli e vietate
(eppure
in lui congenite), ne furono il motivo:
troppo
conformista era la società.
A poco
a poco perse anche i suoi scarsi
averi;
quindi
la posizione e infine il suo buon nome.
S’avvicinava
ai trenta senza che per un anno
avesse
un qualche impegno che fosse noto
almeno.
A
volte, per le spese, racimolava
un tanto
con
intermediazioni considerate oscene.
S’era
ridotto in modo che se eri visto spesso
in
compagnia con lui addio
reputazione.
Non era
solo questo (sarebbe stato ingiusto).
Più
d’ogni cosa vale della sua
bellezza il ricordo.
Esiste
un altro aspetto considerando il quale
appare
fin simpatico; un figlio dell’amore
semplice
e genuino, che più alta
dell’onore,
della
reputazione non esitava a porre
la pura
voluttà della sua pura carne.
Della
reputazione? Ma troppo conformista
era la
società. Da sciocca giudicava.
da Costantino Kavafis, La memoria e la passione
a cura
di Filippomaria Pontani
Corriere
delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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