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5 marzo 2017

Briseide – Enzo Montano

Antonio Canova - Briseide consegnata da Achille agli araldi di Agamennone

Briseide – Enzo Montano

                           L'ira iniziata per colpa mia, per causa mia finisca e possa io,
                           che sono la causa, essere anche la fine del tuo sdegno.

                           Ovidio – da Eroidi, Briseide ad Achille


Briseide “dalle belle guance” moglie di Minete
scippata per dispetto a un semidio vendicativo
da un sovrano ottuso e vanaglorioso,
per sostituire Criseide “dalle belle guance”,
sacerdotessa di Apollo e reclamata dal dio;
dopotutto un re può tollerare un cambio
di consonante sebbene l’iniziale del nome.

I grandi eroi mossero guerra a Troia
per vendicare il rapimento di una donna,
anch’essa “dalle belle guance”,
cominciarono col distruggere la Cilicia
imprudente alleata di Priamo,
e per la forza della logica spietata,
rapirono delle donne.

Briseide “dalle belle guance”, regina di Cilicia
adesso orfana schiava e amante
dello sterminatore della sua famiglia
è anche causa involontaria della tremenda ira
“che infiniti addusse lutti agli Achei”.

La battaglia infuria
I troiani hanno la meglio,
molti eroi raggiungono l’Orco,
Patroclo muore travestito da Achille,
Achille piange ancor di più.

Agamennone il caprone
rimanda Briseide all’adirato eroe
che placata l’ira fa strage di troiani.

Il tutto per un cambio di consonante.
Omero qui di epico c’è solo la cialtroneria
di dei, eroi e re meschini, piccoli e ignoranti.

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