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5 marzo 2017

Silenzio - Enzo Montano

surreal photo manipulation - Dariusz Klimczak
Silenzio - Enzo Montano

Si illumina il display
altrove se ne illumina un altro
a lungo squilla in una lontana stanza
a lungo rimane inascoltato
a lungo rimbomba un suono sordo
di ritorno nel mio orecchio.

Proverò ancora a increspare il silenzio piatto.

Rimane muto l’ occasionale dialogo
cercato con persone varie per la strada
far trascorrere i minuti è l’unico obiettivo
non giungono altri suoni
tace il mio telefono,
buio rimane il suo display.

Troppi gli impegni e scarso il desiderio,
il sole si nasconde in mille anse,
la vela altera e indifferente
solca mari ora sicuri e lontano appare
quel mare conosciuto dove il
“…naufragar m'è dolce …. ”.

Non mi arrendo pur stanco
- ogni giorno un po’ di più -
di vagare nel vuoto sempre più vuoto
lungo il fiume delle ore
cerco congiunture favorevoli
alle fugaci apparizione
- ogni giorno un po’ di più -
non basta la paura del silenzio
- ogni giorno un po’ di più -
non voglio ancora vedere l’evidenza
- cieco che non vede i grattacieli -

Vano orpello il mio telefono, il silenzio punizione?

Senza più speranza il tasto illumina il vetro
il suono sordo e lancinante mi viene restituito
ferite interminabili entrano ancora nell’orecchio
scavano gli artigli fino al cuore e al cervello
svuotano le stanze di ricordi e convinzioni
rimane l’eco sordo senza risposta alcuna.

Non rimare che l’attesa del veloce arrivo
di una serena consapevolezza
che abbia un qualsiasi nome.

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