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29 marzo 2015

Il respiro della storia – Mary Dorcey

Giovane donna col cappello bianco - Jean-Baptiste Greuze
Il respiro della storia – Mary Dorcey

Io non sono una donna comune.

Io mi sveglio al mattino.
Ho cibo da mangiare.
Nessuno è venuto di notte
per rapire il mio bambino o il mio  amore.
Io non sono una donna comune.

Un albero di prugne
è in fiore fuori dalla mia finestra,
le rose sono pesanti di rugiada.
Un merlo si è poggiato sul ramo
e canta il suo cuore.
Io non sono una donna comune.

Io vivo dove voglio.
Dormo quando sono stanca.
Scrivo le parole che penso.
Posso guardare il cielo
e ascoltare il mare.
Io non sono una donna comune.

Nessuno mi ha offerto la vita
in cambio di quella altrui.

Nessuno mi ha picchiata fino a farmi crollare.
Nessuno mi ha bruciato la pelle
né avvelenato i polmoni.
Io sono una donna comune.
Io so dove vivono i miei amici.
Ho libri da leggere,
mi hanno insegnato a farlo.
Ho acqua pulita da bere.
So dove dorme il mio amore;
lei giace di fianco a me,
la sento respirare.
La mia vita non è ordinaria.

La notte l’aria
ha la dolcezza del caprifoglio
che cresce lungo le rive del fiume.
Il chiurlo grida
dalle paludi
lontano.

Squillante e malinconico.
Io non sono affatto una donna comune.
Tutto ciò che tocco e vedo
è sorprendente e raro –
privilegiato.
Venite e celebrate ogni
cosa privilegiata, eccezionale:
acqua, cibo, sonno –
l’assenza del dolore –
una notte senza paura –
una mattina senza
il ritorno del torturatore.

Un bambino al sicuro,
una madre,
un amore, una sorella,
un lavoro scelto.
Le nostre vite non sono ordinarie –
chiunque di noi legga questo.
Ma chissà –
domani o dopodomani …
Io sento su di me
il respiro della storia –
spietata
e comune.

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