Pagine

15 maggio 2017

Quattro quartetti LITTLE GIDDING III – T. S. Eliot

opera di Andrey Remnev
Quattro quartetti – T. S. Eliot

LITTLE GIDDING
III
Ci sono tre condizioni che spesso si assomigliano
Eppure differiscono completamente, fioriscono nella stessa siepe:
Attaccamento a se stessi, a cose e persone, distacco
Da se stessi, da cose e persone; e, allignando fra questi, indifferenza
Che assomiglia agli altri come la morte alla vita,
Situandosi fra due vite, senza dr fiori, fra
L’ortica viva e morta. È questa l’utilità della memoria,
Poi la liberazione: non meno dell’amore ma per l’allargarsi
Dell’amore oltre il desiderio, dunque una liberazione
Dal futuro quanto dal passato. Così, l’amore di una nazione
Comincia come attaccamento al nostro campo di attività
E arriva a giudicare questa attività di scarsa importanza
Anche se mai indifferente. La storia può essere servitù,
La storia può essere libertà. Vedi, ora svaniscono
Le facce e i luoghi, con l’io che, come poté, li amò,
Per essere rinnovati, trasfigurati, in un’altra trama.
Peccare è Necessario, ma
Tutto sarà bene, e
Se penso, ancora, a questo luogo,
E a persone, non sempre ammirevoli,
Non strettamente legate da parentela o amicizia,
Ma alcune dotate di un genio peculiare,
Tutte giocate da un genio comune,
Unite dalla contesa che le divise;
Se penso a un re al cadere della notte,
A tre uomini, e più, sul patibolo
E ad alcuni che morirono dimenticati
In altri luoghi, qui e in terra straniera,
E a uno che morì cieco e calmo,
perché dovremmo celebrare
questi morti più dei morenti?
Non è per suonare a ritroso la campana
Né si tratta di un incantesimo
Per evocare lo spettro di una Rosa.
Non possiamo resuscitare vecchie fazioni
Non possiamo restaurare vecchi programmi
O seguire un tamburo antico.
Questi uomini e coloro che li avversarono
E coloro che essi avversarono
Accettano la costituzione del silenzio
E sono uniti in un unico partito.
Quale che sarà l’eredità lasciataci dai fortunati,
Noi abbiamo preso dagli sconfitti
Ciò che avevano da lasciarci: un simbolo,
Un simbolo perfezionato dalla morte.
E tutto sarà bene e
Ogni genere di cosa sarà bene
Attraverso la purificazione del motivo
Nell’origine della nostra supplica.

traduzione di Massimo Bacigalupo
da T. S. Eliot,il sermone del fuoco a cura di Massimo Bacigalupo
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

Nessun commento:

Posta un commento