Statua di Poseidone - Museo Archeologico di Atene
Scultore di Tiana –
Costantino Kavafis
Come avrete sentito, non sono un principiante:
molta pietra mi passa fra le mani.
E bene mi conoscono a Tiana,
la mia patria; ma anche senatori romani
m’hanno commesso statue.
Ecco,
guardate,
ve ne mostro qualcuna. Una Rea, molto augusta,
piena di grande fermezza, vetusta.
Osservate Pompeo. Poco più avanti
è Mario. Emilio Paolo. L’Africano Scipione.
Somiglianza – nei miei limiti umani –
perfetta. Ed ecco ptroclo (badate,
va ritoccato). E accanto a quei frammenti
di marmo giallo, Cesarione.
Ora attendo da tempo un altro tema:
un Poseidone. Il mio grosso problema
sono i cavalli: sto facendo i piani:
così leggeri occorre che diventino,
che corpi e zampe siano come estranei
alla terra, e sull’acqua trascorrano lontano.
Ma ecco l’opera che più mi preme,
lavorata con più cura e più anima.
Era un giorno d’estate, caldo (a prova
la mia mente saliva nei mondi iperurani)
quando lo vagheggiai, l’Ermete giovane.
Trad. Filippo Maria Pontani
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