Laocoonte - Ulises Varsovia
Dopo dieci
anni di assedio,
Gli Dei
avevano deciso
Che Troia
fosse distrutta.
Così fecero
in modo
Che i greci
andassero verso le loro navi
simulando il
ritorno in patria,
e con la
presunta gratitudine verso i loro Dei
costruirono
un enorme cavallo
di legno,
che abbandonarono
davanti alle
possenti mura di Ilio.
Appena se ne
erano andate le navi,
pensando che
ormai non avevano più niente da temere,
I troiani
decisero
Di
introdurre il cavallo in città,
E celebrare
con quello la grande festa
per la fine
dell’assedio.
Solo uno non
fu d’accordo
e cercò di
opporsi: Laocoonte,
sacerdote
del tempio di Apollo.
Prima con
dissertazioni
Cercò di dissuadere
i suoi
Dall’introdurre
il cavallo a Troia,
E poiché non
gli prestavano attenzione
Scagliò una
lancia nella pancia
Dell’ enorme
cavallo di legno,
che produsse
un suono sordo.
Davanti a
ciò la dea Atenea
Fece sorgere
dalle onde del mare
un enorme serpente
marino,
che si
avvolse intorno ai corpi
di Laocoonte
e dei suoi figli
soffocandoli,
e con questo
segnando il
destino della città.
Molti secoli
dopo questi fatti,
in un
ellenismo tardio,
un demiurgo
avrebbe colato nel bronzo
a Pergamo il
singolare supplizio
del
sacerdote e dei suoi figli,
opera
maestra del quale ci rimane
solo una
bella copia di marmo
nel Museo
del Vaticano.
Così fu, e
in verità grandiosa
e tregica è
l’immagine del padre
che si batte
accanto ai propri figli
per andare
contro il volere degli Dei.
Consumazione
dell’ arte ellennica:
Qui decadono
tutti i precetti
Di sobrietà,
gravità e misura
Tanto cari
allo stile classico:
Laocoonte
contorce il suo corpo
E prorompe
in grida di dolore
Soffocato
dal grande serpente,
E lo stesso
accade con i figli:
Rottura
delle teorie e del canone,
Disordine
dei volumi
Strappati
dal loro centro vettore.
La
composizione è unita, vero,
intorno alla
figura centrale
del
sacerdote che geme dal dolore,
ai cui lati
anche le figure
dei figli si
contorcono,
trascinando
l’insieme in un quadro
di
barocchismo esagerato
per il
dominio degli intrecci
e la
constante della curvatura.
La testa di
Laocoonte
È colma di
barba e capelli,
E
perfettamente lavorata
nel senso
della tendenza.
Anche i
muscoli e i tendini,
e persino le
vene delle membra
sono stati
ben riprodotti.
In quanto
alle figure laterali,
Sono in
perfetta sincronia
con il
barocchismo dell’insieme,
le
proporzioni sono mantenute,
e l’artista
ha realizzato prodigi
nello
scolpire con tale maestria
in una posizione
tanto difficile.
Laocoonte
sembra seduto,
E in parte
anche la figura sinistra,
Non così,
invece, quella di destra,
di modo che,
nell’ultima veduta,
l’ elemento
agglutinante,
che dona
unità e consistenza
all’insieme
è l’enorme serpente,
che unisce e
mantiene fissi I corpi.
La scultura
è un’opera maestra
dentro I
limiti dell’ellenismo,
il ritmo dei
volume concorda,
il
Contrappunto barocco è perfetto,
lo scultore
raggiunge tale maestria
e tale
diversità di forme,
rubate da un
blocco di marmo ,
che stupisce
anche colui che lo ha scolpito.
Traduzione
di Catastini Samanta
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