Maurits Cornelis Escher - Tre sfere
Alterego si osserva in
una specola – Roberto Sanesi
Assomiglio,
mi dicono, a Ulisse: probabilmente
per
un torciglio di barba che si tesse
fra
l’orecchio e le labbra con grazia solitaria, o perché
non
busso mai alle porte, o non so riconoscere
nulla
che non mi irriti. Un po’ veramente,
come
sarebbe accaduto anche a Voltaire ritrovando
sempre
la stessa natura morta, lei, ma perfino
lo
spazio, la trama, fino a interrompere
l’interessante
assurdo del racconto.
E
quindi non mi giova.
Trovo
la perfezione noiosa, il colore dei cani
mi
piace che scodinzoli. Ogni volta
penso
che lo zodiaco proponga lo stesso destino.
A
che serve
metterci
tanto tempo per illudersi?
Ma
per fortuna il buio non ha movimento.
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