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21 giugno 2017

Zitella – Sylvia Plath

immagine da pinterest

Zitella – Sylvia Plath
E così questa particolare ragazza
in una cerimoniosa passeggiata d’aprile
col suo più recente pretendente
si trovò oltremodo sconvolta
dalla sfrenata babele degli uccelli,
da quel mare di foglie.

In preda a questo tumulto, osservava
i gesti del suo innamorato che sbilanciavano l’aria,
e il proprio passo vagante ineguale
in quel solitario rigoglio di felci e fiori.
Giudicava i petali in scompiglio,
e la stagione in generale, sciatta.

Come desiderò allora l’inverno!----
Scrupolosamente austero nel suo ordine
di bianco e nero
ghiaccio e roccia, ogni senso nei suoi limiti,
e la gelida disciplina del cuore
esatta come fiocco di neve.

Ma ecco----un germogliare
anormale abbastanza da mettere in scompiglio
le sue cinque regali facoltà----
un tradimento da non tollerare. Sì, impazziscano pure
gli idioti nel manicomio primavera:
lei se ne tirò subito fuori.

E mise tutt’intorno alla sua casa
tale una barriera di spine e impedimenti
contro quella stagione sediziosa
che nessun uomo all’assalto poté sperare d’infrangerla
per anatemi, pugni o terrore:
e nemmeno per amore.
 
traduzione di Giovanni Giudici
 

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