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11 luglio 2017

da Elena – Ghiannis Ritsos

foto di Andre Govia
da Elena – Ghiannis Ritsos

(…)
Oh, sì, talvolta rido, e sento il mio riso rauco che sale
non già dal petto, ma da molto più in basso, dai piedi; da più in basso ancora,
dalle viscere della terra. E rido. Com’era tutto senza senso,
senza scopo, durata né sostanza – ricchezze, guerre, glorie e invidie,
gioielli e la mia stessa bellezza.
Che stupide leggende, 
cigni e Troie e amori e gesta.
Li incontrai di nuovo,
durante banchetti funebri e notturni, i miei vecchi amanti, con le barbe bianche,
i capelli bianchi, i ventri ingrossati, quasi fossero
già gravidi della loro morte, divorare con un’estranea avidità
l’arrosto di capra, evitando di divinare il futuro sull’osso della spalla – divinare che cosa? –
Un’ombra piatta con qualche rara macchia bianca copriva tutto l’osso.

Io, come sai, conservavo ancora l’antica bellezza
quasi per miracolo (ma anche grazie alle tinture, alle erbe e alle pomate,
ai succhi di limone e di cetriolo). Mi spaventava solo vedere sui loro volti
scorrere anche i miei anni. Allora contraevo i muscoli del ventre,
contraevo con un sorriso affettato le guance, come
puntellassi con una trave sottile due muri pericolanti.

Così reclusa, serrata, tesa – che stanchezza, mio Dio –
serrata in ogni istante (perfino durante il sonno) come
in un’armatura gelida, o il corpo intero entro un busto di legno, come
in un mio cavallo di Troia, ingannevole, stretto, conoscendo ormai
la vanità dell’inganno e dell’illusione, la vanità della fama,
la vanità e la precarietà di ogni vittoria.
Pochi mesi orsono,
con la scomparsa di mio marito (mesi o anni?) abbandonai per sempre
il mio cavallo di Troia, giù nella stalla, con i suoi vecchi ronzini,
che vi passeggino dentro ragni e scorpioni. Non mi tingo più i capelli.

Grossi nei mi sono spuntati sul viso. Grossi peli
intorno alla bocca – li tocco; non mi guardo allo specchio –
peli ispidi, lunghi – come se qualcun altro si fosse installato dentro di me,
un uomo sfrontato, malevolo, la cui barba
spunta dalla mia pelle. Lo lascio stare; – cos’altro? –
Temo che se lo cacciassi mi trascinerebbe con sé.
(…)

da Elena - Traduzione di Nicola Crocetti - Quarta dimensione

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