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1 settembre 2017

Ode al pomodoro – Pablo Neruda

Ode al pomodoro – Pablo Neruda

In un tempo assai lontano
dove bene non si sa
c'era un piccolo di umano
la sua storia eccola qua
Lui Cristofor si chiamava
cio' non getti in confusione
ed il tempo suo passava
tutto il giorno sul pennone

ma al momento di mangiare
c'era sempre qualche cosa
un lamento senza posa
sempre pronto a criticare!
lo spaghetto, anche se al dente
così bianco e' deprimente!
e il panino col prosciutto
così solo e' troppo asciutto!

soprattutto la fresella
pan bagnato e niente più
anche con la mozzarella
chi vuoi che la mandi giù?

Pomodoro Sammarzano
ci vorresti proprio tu
per la gioia dell'umano
con il riso fai il sartù
ma cos'era il pomodoro
tutti allora lo ignoravan
e il futuro commodoro
pei fondelli lo pigliavan

Ma Colombo continuava
col suo sogno ad occhi aperti
e tre navi preparava
e dei marinai esperti

Questo ormai lo sanno tutti
che l'America trovò
e con piante fiori e frutti
verso casa ritornò
la regina domandava:
"Mi hai portato tanto oro?"
e lui fiero le mostrava
un rotondo pomodoro.

Pomodoro Sammarzano
Finalmente ti ho trovato
ti mangiamo piano piano
sei la gioia del palato!

Pomodoro, pomodoro
tu sei rosso urliamo in coro
che sia oblungo oppure tondo
fai felice tutto il mondo

Sposi ben la mozzarella
rendi viva la fresella
cosa dir degli spaghetti,
che col rosso son perfetti?

Sfilatino col prosciutto
finalmente non e' asciutto
e al formaggio col panino
dai un sapore sopraffino!

Pomodoro Sammarzano
finalmente ora ci sei
col sapore sovrumano
cibo degno degli dei!

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