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24 novembre 2017

Afrodite del Mare Nero – Tony Harrison

Chersonesus - Crimea
Afrodite del Mare Nero – Tony Harrison

Chersoneso, Crimea. Gli archeologi rimontano
ciottoli sparsi per ripristinare l’Afrodite
trovata sul Mar Nero l’anno della mia nascita,
il 1937, dal Prof. Belov di Kiev.
Un’Afrodite di ciottoli resi fatali come proiettili
scagliati da fervidi accusatori di adultere,
in sette così devote che maledicono ogni tipo di accoppiamento,
e stabiliscono le dimensioni adatte per lapidare
così che le adultere che la dea aveva pungolato alla lussuria
subiscano la morte trascinate fuori lentamente (come meritano!)
e non prima di fiutare pietre delle dimensioni di una granata,
come quelle che i Tauri lanciarono a Oreste,
bambino rovinato come sua sorella dalla disgrazia della guerra di Troia
quando schiumò dalla bocca per le Furie che lo abitavano
e lo portarono al tempio le cui rovine si trovavano qui,
dove Artemide rese sua sorella sacerdotessa.
Il tempio sorgeva dove questi ciottoli abbondano,
prima che il suo marmo contribuisse a erigere Sebastopoli
finché la guerra di Crimea poi la guerra mondiale la rasero al suolo.

Il Mar Nero qui, tra la Russia e noi,
parte ‘ruggito stridulo’ parte ‘flusso e riflusso torbido’
ma del moto del Bosforo e non della spiaggia di Dover,
getta incapace di mosaici sulla riva
ciottoli come mele, albicocche, mandorle zuccherate
e continua a gettarne e a provocare abrasioni che li riducono
troppo tondi per saltare sull’acqua ma perfetti
per l’ombelico, l’anca, il pube, i piccoli capezzoli bruni
dell’Afrodite che abbiamo visto non del tutto rimontata.
Ne faccio rimbalzare alcuni sul Mar Nero
con l’occhio che mira abbagliato da pozzi di luce pomeridiana
che riverberano i porti sull’orizzonte russo.
Se le mie pietre ardenti potessero continuare a saltare
arriverebbero in Georgia, sul Caspio, in Afghanistan…

Dovrei solo lasciarle andare, tirate, riemerse, ancora immerse
e abrase fino alle dimensioni degli insolenti capezzoli marroni
come questi che il mantello giallo mezzo tolto rivelano
della Afrodite assemblata dalla ghiaia rivierasca del Mar Nero,
ghiaia piena di idee per santuari di qualsiasi dimensione,
manciate raccolte a caso di ciottoli modellabili.

Facciamo il bagno nel Mar Nero, poi ci prendiamo le mani e corriamo,
solcando così tanti potenziali ciottoli generati dalla schiuma,
devoti della dea che sfida i lapidatori.

traduzione di Giovanni Greco
Da “Poesia”  n. 298, novembre 2014. Crocetti Editore
 

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